martedì 24 settembre 2013

Miracolo canonizzazione: Floribeth Mora Díaz

Floribeth Mora Díaz è la donna costaricana la cui guarigione è stata riconosciuta come miracolo per la causa di canonizzazione di Giovanni Paolo II.
La miracolosa e improvvisa guarigione è avvenuta ad aprile del 2011 quando la donna fu colpito da un mortale aneurisma all'arteria cerebrale destra, una diagnosi gravissima.

Tutto avvenne in poco tempo: la mattina dell'8 aprile 2011 Floribeth Mora Díaz accusò forti dolori alla testa e venne ricoverata, di lì a poco ci fu la drammatica diagnosi. La donna era in condizioni disperate, talmente critiche da spingere i dottori, dopo un ulteriore aggravamento, a consigliere al marito della malata di riportarla a casa perché ormai non c'erano più speranze per lei. Edwin Antonio Arce Abarca, il marito racconta quei giorni: "Ero disperato. Allora mi rivolsi con grande forza all’intercessione di Giovanni Paolo II'”.
I coniugi da anni “avevano allestito nel corridoio un altare dedicato al divino Bambino con la scritta 'Gesù in te confido'. Al rientro dall’ospedale, Edwin Antonio vi poggiò sopra un quadro di papa Wojtyla”.
Si arriva intanto al 1 maggio 2011, giorno della Beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Floribeth Mora Díaz è ancora in condizioni disperate ma vuole vedere la cerimonia nonostante nel suo paese, per il fuso orario, siano le 2 di notte. Prega Dio di tenerla sveglia e assiste alla Beatificazione.

Poi ha raccontato: “Fissando quell’immagine del Papa, mi rivolsi a lui e dissi con grande fede queste testuali parole: 'Intercedi presso Dio, perché non voglio morire, e aiutami a guarire. Sono rimasta sveglia per tutta la durata della Messa e al termine mi sono addormentata'”. E al risveglio, alle 9 del mattino successivo, quando Giovanni Paolo II è beato da circa sette ore, la donna volge lo sguardo sull’immagine del Papa e si fa un segno di croce. E “'d’improvviso, con mia grande sorpresa, mentre continuavo a fissarne il volto, sentii nel cuore come la sua voce, che mi diceva: Alzati, non avere paura!. Rimasi attonita ed ebbi la sensazione che le sue mani, così come sono riportate nella fotografia della copertina, si alzassero dal basso verso l’alto, per sollecitarmi ad alzarmi. Mi alzai dal letto, così come mi aveva esortato il Santo Padre, e mi recai in cucina dove c’era mio marito, il quale mi disse meravigliato: Che cosa ci fai qui?. Io gli risposi che vivevo in quel momento una grande pace nel cuore, che mi sentivo fisicamente molto bene, ma non ebbi la forza di raccontargli quello che mi era successo qualche minuto prima perché temevo che lui mi desse della matta'”.

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